Quando desideriamo intraprendere QUALCOSA DI NUOVO la prima cosa
che vogliamo realizzare è la CERTEZZA che quel lavoro sia un SUCCESSO
ASSICURATO.
E in effetti non sarebbe una cosa sbagliata da fare se solo
riuscissimo a cogliere i segni (talvolta piccoli) di tale successo.
Non vogliamo i piccoli segni ma "ENORMI E COSTANTI PACCHE
SULLE SPALLE" che ci convincano che la strada intrapresa è quella giusta.
Questo post è dedicato a coloro che vogliono lanciarsi in qualcosa di nuovo, che però ancora tende a spaventarli (neofobia = dal greco paura del nuovo) e tale timore li blocca al punto da rinunciarvi.
E’ ovvio che non posso parlare della storia di nessuno se non
della mia storia ma andiamo con ordine…
Per quanto lo Yoga sia una disciplina che non può
prescindere dalla Nutrizione (del resto come tutte le altre) e che in qualche modo richiede un
EDUCAZIONE ALIMENTARE ignoravo che qualcun altro ritenesse l’Atto del Mangiare
un ESERCIZIO YOGICO in tutto e per tutto!
Quando 2 anni fa ideavo il percorso Yoga della Nutrizione credevo
fermamente (ispirato dalla sempre più crescente esperienza yogica) che
attraverso la creazione di un rapporto diverso con il Cibo (e indirettamente
con il proprio Corpo) fosse possibile ripristinare il proprio Stato
Nutrizionale e di Salute, non attraverso INUTILI E DELETERIE COSTRIZIONI, ma
semplicemente con un ATTO DI CONSAPEVOLEZZA ALIMENTARE!
Al che direbbero i miei assistiti: "semplicemente si fa per
dire"!!
Il mio pensiero era questo:
“ Se riesco a
trasmettere agli altri questa CONSAPEVOLEZZA DEL POTERE DI ATTRAZIONE DEL CIBO
e in seguito a RENDERLI CAPACI DI RIPRENDERSI TALE POTERE CEDUTO (VOLONTA’),
per RIUTILIZZARLO poi nelle loro SCELTE ALIMENTARI, allora riuscirò a creare in
ciascuno di loro un nuovo rapporto tra CIBO e CORPO, nel quale saranno loro
stessi (e non il CIBO) a PRENDERE LE DECISIONI.
In questo modo, anche se loro non lo sanno, svolgeranno una
Pratica Yogica basata su nozioni scientifiche e sullo sviluppo della PRESENZA."
Ma viviamo in una realtà che rifiuta a
priori le Novità e presto mi resi conto che le mie idee non potevano contare
sul supporto di nessuno, perfino dei miei colleghi.
Ma ero deciso nel proseguire la mia
strada anche se “le pacche sulle spalle” non arrivavano, ma dentro di me sapevo
che stavo facendo la cosa giusta..
E così mentre sperimentavo su di me tali idee, creai le 4 FASI DEL
PERCORSO YOGA DELLA NUTRIZIONE nelle quali spiego tutt'ora come si trasforma il
Corpo - e direttamente NOI STESSI- quando decidiamo di prendere noi le
DECISIONI ALIMENTARI.
Non avevo nessuno a cui dire:
"che ne dici di questo modo di vedere la Nutrizione, magari
lo diffondiamo insieme ?..
Ed è così che bisogna intraprendere le proprie INIZIATIVE:
L'UNICA CERTEZZA CHE DEVI
AVERE STA NEL PERCEPIRE OGNI GIORNO CHE QUESTA STRADA INTRAPRESA E’ QUELLA GIUSTA!
Qualche mese fa, ho scoperto che nella prima metà del Novecento, Omraam
Mikhael Aivanhov, un Filosofo e pedagogo bulgaro diffondeva, in tale periodo
storico, L’Hrani-Yoga (dal Bulgaro = lo Yoga della Nutrizione), e di cui furono
messi insieme i suoi insegnamenti in diversi libri tra cui uno intitolato
appunto “Lo Yoga della Nutrizione”.
E sicuramente ancora prima di Lui, la PRESENZA NELLA NUTRIZIONE, veniva
già usata come tecnica Yogica: Budda per esempio invitava i suoi discepoli
a mangiare con presenza mentale.
La scoperta recente del libro di Aivanhov, insieme ai risultati continui che ottengo nel mio studio e alle scoperte scientifiche che dimostrano sempre più precisamente il rapporto tra MENTE e CORPO, rappresentano per me QUEI SEGNI che mi spingono a confermare la fiducia in quello che faccio, senza chiedere tale fiducia agli altri.
A tal proposito vi propongo un pezzo di un capitolo del libro di Aivanhov, che
io trovo tanto semplice quanto efficace per descrivere l'importanza della
MASTICAZIONE CONSAPEVOLE.
Il CIBO:UNA LETTERA D’AMORE DEL CREATORE!
è una lettera scritta dal Creatore, e tutto dipende dal modo in
cui leggeremo quella lettera.
Se non sapremo leggerla non ne ricaveremo alcun beneficio, ed è un
peccato!
Ogni ragazzo - o ragazza – quando riceve una lettera dalla persona
amata, guardate con quale fervore la legge e la rilegge e poi la conserva
gelosamente.
Ma la lettera del creatore, quella la si getta: non merita di
essere letta! L’uomo è l’ultimo a soffermarsi su questa lettera per decifrarla;
gli animali sono più attenti di lui.
Sì buoi e le mucche, per esempio, quando non hanno decifrato bene
la lettera, la rileggono.
Voi ridete, questa non vi sembra una spiegazione scientifica…
Bene, se volete, chiamate scientificamente questa funzione “ruminare”, ma io vi
dico che rileggono la lettera…
Il cibo è una lettera d’amore del Creatore, e va decifrata.”