venerdì 16 maggio 2014

IL CIBO: UNA LETTERA D'AMORE DEL CREATORE

Quando desideriamo intraprendere QUALCOSA DI NUOVO la prima cosa che vogliamo realizzare è la CERTEZZA che quel lavoro sia un SUCCESSO ASSICURATO.
E in effetti non sarebbe una cosa sbagliata da fare se solo riuscissimo a cogliere i segni (talvolta piccoli) di tale successo.
Non vogliamo i piccoli segni ma "ENORMI E COSTANTI PACCHE SULLE SPALLE" che ci convincano che la strada intrapresa è quella giusta.

Questo post è dedicato a coloro che vogliono lanciarsi in qualcosa di nuovo, che però ancora tende a spaventarli (neofobia = dal greco paura del nuovo) e tale timore li blocca al punto da rinunciarvi.

E’ ovvio che non posso parlare della storia di nessuno se non della mia storia ma andiamo con ordine…

Per quanto lo Yoga sia una disciplina  che non può prescindere dalla Nutrizione (del resto come tutte le altre) e che in qualche modo richiede un EDUCAZIONE ALIMENTARE ignoravo che qualcun altro ritenesse l’Atto del Mangiare un ESERCIZIO YOGICO in tutto e per tutto!

Quando 2 anni fa ideavo il percorso Yoga della Nutrizione credevo fermamente (ispirato dalla sempre più crescente esperienza yogica) che attraverso la creazione di un rapporto diverso con il Cibo (e indirettamente con il proprio Corpo) fosse possibile ripristinare il proprio Stato Nutrizionale e di Salute, non attraverso INUTILI E DELETERIE COSTRIZIONI, ma semplicemente con un ATTO DI CONSAPEVOLEZZA ALIMENTARE!

Al che direbbero i miei assistiti: "semplicemente si fa per dire"!!

Il mio pensiero era questo:
 Se riesco a trasmettere agli altri questa CONSAPEVOLEZZA DEL POTERE DI ATTRAZIONE DEL CIBO e in seguito a RENDERLI CAPACI DI RIPRENDERSI TALE POTERE CEDUTO (VOLONTA’), per RIUTILIZZARLO poi nelle loro SCELTE ALIMENTARI, allora riuscirò a creare in ciascuno di loro un nuovo rapporto tra CIBO e CORPO, nel quale saranno loro stessi (e non il CIBO) a PRENDERE LE DECISIONI.

In questo modo, anche se loro non lo sanno, svolgeranno una Pratica Yogica basata su nozioni scientifiche e sullo sviluppo della PRESENZA."

Ma viviamo in una realtà che rifiuta a priori le Novità e presto mi resi conto che le mie idee non potevano contare sul supporto di nessuno, perfino dei miei colleghi.
Ma ero deciso nel proseguire la mia strada anche se “le pacche sulle spalle” non arrivavano, ma dentro di me sapevo che stavo facendo la cosa giusta..

E così mentre sperimentavo su di me tali idee, creai le 4 FASI DEL PERCORSO YOGA DELLA NUTRIZIONE nelle quali spiego tutt'ora come si trasforma il Corpo - e direttamente NOI STESSI- quando decidiamo di prendere noi le DECISIONI ALIMENTARI.

Non avevo nessuno a cui dire: 
"che ne dici di questo modo di vedere la Nutrizione, magari lo diffondiamo insieme ?..
Ed è così che bisogna intraprendere le proprie INIZIATIVE:
 L'UNICA CERTEZZA CHE DEVI AVERE STA NEL PERCEPIRE OGNI GIORNO CHE QUESTA STRADA INTRAPRESA E’ QUELLA GIUSTA!


Qualche mese fa, ho scoperto che nella prima metà del Novecento, Omraam Mikhael Aivanhov, un Filosofo e pedagogo bulgaro diffondeva, in tale periodo storico, L’Hrani-Yoga (dal Bulgaro = lo Yoga della Nutrizione), e di cui furono messi insieme i suoi insegnamenti in diversi libri tra cui uno intitolato appunto “Lo Yoga della Nutrizione”.

E sicuramente ancora prima di Lui, la PRESENZA NELLA NUTRIZIONE, veniva già usata come tecnica Yogica: Budda per esempio invitava i suoi discepoli a mangiare con presenza mentale.

La scoperta recente del libro di Aivanhov, insieme ai risultati continui che ottengo nel mio studio e alle scoperte scientifiche che dimostrano sempre più precisamente il rapporto tra MENTE e CORPO, rappresentano per me QUEI SEGNI che mi spingono a confermare la fiducia in quello che faccio, senza chiedere tale fiducia agli altri.


A tal proposito vi propongo un pezzo di un capitolo del libro di Aivanhov, che io trovo tanto semplice quanto efficace per descrivere l'importanza della MASTICAZIONE CONSAPEVOLE.

Il CIBO:UNA LETTERA D’AMORE DEL CREATORE!

“Prendiamo un frutto… Senza soffermarci sul suo sapore, sul suo profumo e sul suo colore, consideriamo quel frutto colmo di raggi solari: 
è una lettera scritta dal Creatore, e tutto dipende dal modo in cui leggeremo quella lettera. 
Se non sapremo leggerla non ne ricaveremo alcun beneficio, ed è un peccato!
Ogni ragazzo - o ragazza – quando riceve una lettera dalla persona amata, guardate con quale fervore la legge e la rilegge e poi la conserva gelosamente. 
Ma la lettera del creatore, quella la si getta: non merita di essere letta! L’uomo è l’ultimo a soffermarsi su questa lettera per decifrarla; gli animali sono più attenti di lui.
Sì buoi e le mucche, per esempio, quando non hanno decifrato bene la lettera, la rileggono. 
Voi ridete, questa non vi sembra una spiegazione scientifica… Bene, se volete, chiamate scientificamente questa funzione “ruminare”, ma io vi dico che rileggono la lettera…

Il cibo è una lettera d’amore del Creatore, e va decifrata.”