giovedì 4 aprile 2013

IL CORPO FISICO CHE CELA L'ESSERE


Al di là di ogni definizione e caratteristica della sindrome, al di là di ogni considerazione scientifica, (a mio parer eccessivamente fatalistica), chi si nasconde dietro tale condizione umana?

L’obeso sa bene che la causa diretta della sua condizione è uno stile alimentare sbagliato nel quale l'eccessivo introito calorico si trasforma in grasso da depositare; quello che non sa è come abbandonare quella sua illusoria identità.

Tutti evolviamo e siamo tutti -chi più consapevolmente e chi meno- alla ricerca del proprio equilibrio
PSICO-FISICO-EMOTIVO e in effetti anche l’obeso cerca il suo, purtroppo illusoriamente e con il mezzo sbagliato.

E’ risaputo che il cibo stimola la via sensoriale del piacere e dietro questa smisurata ricerca di “benessere alimentare” c’è allora qualcuno che quando non mangia si alimenta continuamente di malessere.

In ogni pensiero,emozione ed azione tale soggetto nutre il suo essere di negatività.
Non conosce altro modo per compensare tale negatività se non con quello più semplice e alla facile portata di quasi tutti noi occidentali : DIVORANDO CIBO!!
(crisi permettendo ovviamente).

Alla base di ogni suo gesto vi è ignoranza (tutti ignoriamo qualcosa) e cecità.
Se lui fosse veramente in grado di vedere con gli occhi della consapevolezza, di percepire il linguaggio del proprio organismo, allora avvertirebbe il suo corpo non come se stesso ma solo come un involucro, una macchina straordinaria che gli è stato donata temporaneamente per compiere il suo dovere qui sulla Terra.

L’obeso ha perso il contatto con ciò che un tempo lo rendeva libero sia interiormente che esteriormente e che invece adesso, egli stesso, ha trasformato nella sua prigione.
E solo lui può sradicare con il tempo quelle sbarre; ma per far questo il primo passo fondamentale è innanzitutto quello di rendersi conto di tale detenzione.

I suoi pensieri generano le sue emozioni; 
le sue emozioni manifestano le sue azioni; 
ogni sua azione si è trasformata in una abitudine; 
tali abitudini hanno cristallizzato la sua REALTA’!!
Una volta che ha accettato (almeno come idea) tale meccanismo, tocca a noi donargli la via di uscita di quelle carceri.



La CHIAVE è UN PENSIERO TOTALMENTE NUOVO dal quale fare emergere NUOVE EMOZIONI,quindi NUOVE AZIONI, che favoriscono NUOVE ABITUDINI per costruire infine UNA NUOVA REALTA’!!
Solo attraverso la realizzazione di una nuova realtà egli non avrà più bisogno di quella appena abbandonata, e fino a quando ciò non accadrà l’obeso non potrà definirsi libero.




IL PENSIERO (CHIAVE DI EVASIONE)

·         IO NON SONO IL MIO CORPO MA COLUI CHE LO ABITA;

·         IL MIO CORPO E’ CIO’ CHE MI CONSENTE DI PERCEPIRE LA MIA REALTA’ ESTERNA;

·         HO PERSO IL VERO CONTATTO CON IL MIO CORPO E QUINDI CON IL MONDO ESTERNO;

·         IL MIO CORPO HA BISOGNO DI ME TANTO QUANTO IO ABBIA BISOGNO DI LUI;

·         IL GIUDIZIO CHE SENTO NELLO SGUARDO DEGLI ALTRI E’ IL GIUDIZIO CHE IO STESSO HO NEI MIEI CONFRONTI;

·         IL MIO CORPO MOSTRA AGLI ALTRI LA MIA SOFFERENZA INTERIORE PERCHE’ E’ IN CERCA DI AIUTO;

·         IL MIO CORPO, COME UN GENITORE, MI PROTEGGE DA OGNI MIO ERRORE E NE PAGA, FINO A QUANDO GLI SARA’CONSENTITO, OGNI CONSEGUENZA;

·         E’ TEMPO CHE IO RICAMBI L’AMORE DEL MIO CORPO E CHE MI PRENDA, DA ADESSO, CURA DI LUI.

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